sabato 5 agosto 2017

NEGAZIONE La nostra vita (box discografia Contempo 2017)


Dalla mole con furore! Negazione: un nome forte e deciso, capace di evocare da subito in chi scrive l'universo antagonista e hardcore, all'epoca concetti ancora piuttosto confusi ma che già cominciavano a delinearsi nel mio essere pensante. Avevo letto più volte di loro intorno al 1987, erano uno di quei nomi che furoreggiavano su fanzines d'area HC/thrash, con qualche timida comparsata pure sulle nostrane riviste del tempo (Metal Shock e HM, Rockerilla), per cui accoppiando curiosità e bramosia d'ascolto mi decido a recuperare materiale dei torinesi...L'occasione mi fu fornita proprio dal secondo lp Little Dreamer, uno dei primi dischi di HC italiano da me posseduti (il primo è stato La tua morte non aspetta dei Wretched, mini lp che sdoganò al giovinastro alle prime armi sul genere proprio il cantato in lingua madre, per il quale nutrivo grande titubanza), da me acquistato a Milano -presso Mariposa dischi- fresco fresco di stampa per la crucca We Bite (con cui faranno comunella per diversi anni), dove mi ero recato per assistere al concerto-mini festival organizzato per la prima calata italiana dei miei amati Megadeth, con al seguito i protetti Sanctuary (i poi Nevermore), Flotsam & Jetsam e Testament, al mitico PalaTrussardi nel maggio 1988.
 
Difatti, con una piccola ma decisa squadra di squattrinati, partiamo in treno dalla amata/odiata Puglia alla volta della città da bere -con tanti chiodi di garofano, all'epoca-, un bel viaggio e permanenza flash che cementa l'amicizia dei 4/5 appassionati, tra i quali figura Nick Curri conosciuto dal sottoscritto un anno prima al mio primo concerto assoluto (un metal festival nel tarantino), che mi invita a collaborare alla sua ottima Metal Destruction, tra le prime italian pro-zine; proposta che accettai subito senza alcun esitazione, che mi avrebbe fatto scoprire le gioie dell'attivismo musicale e cambiato in meglio la vita (e lo dico senza fare la figura del deficiente, perchè è così...quella semmai la feci declinando il gentile invito di Vittorio Amodio a pubblicare per il suo magazine Urlo l'intervista live fatta -con penna e carta per trascrivere in tempo reale- in quel di Poviglio (RE) presso la sua videoteca al compianto Giuseppe Codeluppi dei Raw Power, ove mi ero recato con un amico del posto nell'estate 1989, per il solo fatto di volerla pubblicare in esclusiva sulla mia Metal Destruction...con Urlo poi collaborerò attivamente dal 1994 sino all'ultimo numero del settembre 1998! L'intervista non fu mai pubblicata, dato che venne smarrita dal sottoscritto tempo dopo...insomma, coglione al quadrato). 48 ore dopo, di ritorno alla mia dimora -al tempo- a Grottaglie (Taranto), studiando il disco acquistato vedo nel retro copertina l'indirizzo per contattarli (presso Roberto Tax Farano), ed avendo puntato la band come prima scelta mi decido a inviare una serie di domande -piuttosto ingenue, va detto- che andranno a comporre l'intervista, prevista per il n.5 della thrash 'zine. Spedisco via posta il tutto e nel giro di un mese mi arrivano le attesissime risposte del Tax, accompagnate da materiale informativo sulla band ed anticipazioni sulle prossime mosse...ecco come nasce la mia prima incursione nel magico mondo musicale underground nostrano. Grazie ancora Nick e Tax.

Da quel momento ogni loro uscita divenne da acquisto sicuro, innamorato di musica e quei particolari testi alternanza italiano/inglese creati dai 4 dalla motor city italiana (i 3 fissi più la girandola di drummer susseguitisi allo sgabello; senza alcun dubbio, per i fans IL batterista rimarra' sempre e comunque Fabrizio Fiegl, prematuramente scomparso nel luglio 2011)... Il disco successivo, il mini Behind the door, sfaccettato ed aperto ad altre contaminazioni ed il gran singolo d'accompagnamento Sempre in bilico/La nostra vita (registrato nelle stesse sessioni, ma pubblicato separatamente) furono consumati dagli ascolti, idem la cassetta che acquistai dal Trippa editor Stefano Ballini aka Mago Trippone, con la trasposizione parziale dello storico concerto al Casalone di Bologna con il tris CCM/Indigesti e appunto i nostri, che mi faceva immaginare come poteva essere un loro live...immaginario che divenne realtà nel 1990. I nostri erano impegnati in un mini tour nel sud Italia condiviso con i napoletani Randagi e i milanesi Extrema, ed una delle date previste toccava il Centro Sociale di Brindisi, ove mi recai con la solita truppa di Metal Destruction. Riesco a conoscere e scambiare quattro chiacchiere con i tipi, tranquilli e disponibili che non si fanno problemi ad interagire con chi li segue, aspetto che avrebbe rafforzato definitivamente il mio legame con la banda.
 
Quando fu il loro turno sul palco verso mezzanotte, dopo circa mezz'ora furono costretti a interrompere il set a causa dell'intervento dei soliti disturbatori dell'ordine che, di fatto, bloccarono il concerto adducendo come scusa l'orario e il baccano provocato, non prima però di concedere dopo una veloce trattativa un ultimo pezzo di congedo, che Zazzo dedicò proprio a loro... Tutti Pazzi, cantato in coro dagli astanti! Un'infuocata tappa, uno dei concerti rimasti nel cuore del sottoscritto. Burle a parte, quella sera due pezzi (dei 7 proposti) rimasero impressi nella mia allenata memoria, uno strumentale (poi divenuto Parole), e una certa Brucia di Vita, inediti al tempo e che avrebbero trovato spazio in 100%, lp in procinto di esser pubblicato dalla Godhead/Flying records da noi e We bite estero, che mi gasarono tanto da scalpitare nell'attendere la sua uscita.

Il disco che doveva essere il lancio definitivo sul mercato italiano divenne invece il loro epitaffio, non per la qualita' dei pezzi comunque discreti, ma probabilmente per fattori altri, che ormai non ha piu' senso tirare in ballo dopo 5 lustri (concretizzare le aspettative che potevano trasformare la storia in carriera, alimentata dalla visibilità data dalla partecipazione al Monsters of Rock italiano nel settembre 1991 nonché dagli innumerevoli giri a consumarli in tutta Europa e negli States...ah, nel disco alla batteria siede l'ex Impact Jeff Pellino, meglio noto in seguito come Neffa, you know?). Cosi', con un annuncio sul mag Rumore nell'estate 1992, mestamente arriva l'ufficiale no more Negazione...
 
Ora, passati ben 25 anni dal loro scioglimento, mi ritrovo a parlare dei torinesi in occasione della ristampa della discografia operata dalla rediviva Contempo (chi l'avrebbe mai detto?), label fiorentina che ha marchiato a fuoco l'epoca d'oro della new wave nostrana nonché uno dei simboli del panorama indie '80, che dopo anni di forzato letargo è riemersa come marchio intorno al 2004 e rilanciata alla grande negli ultimi anni -con il ritorno del figliol prodigo Alessandro Tozzo Nannucci- con puntuali uscite principalmente divise tra ristampe di colonne sonore -storiche e non- di culto, riedizione di gemme del passato (Litfiba, Diaframma), box discografie (Neon, Pankow, Petali del Cariglione/Carillon del Dolore) e nuovi dischi originali (Gianni Maroccolo con i suoi progetti, Miro Sassolini, Ginevra di Marco). 
Pubblicato in occasione del Record store day il 22 aprile 2017, il box stampato in 700 stilose copie contiene l'opera omnia dei nostri, in edizioni identiche agli originali: si va dalla split tape Mucchio Selvaggio condivisa con gli amici Declino (qui proposta solo col lato Negazione; la britannica C.O.R. rec la stampò integralmente in lp nel 1986) ed i primi due singoli Condannati a morte e Tutti pazzi (già ri-pressati ma in formato lp nel 1989 dalla solita We Bite come The Wild Bunch -early years) alla pietra miliare Lo Spirito Continua, autentico classico dell'Hardcore europeo anni '80, stampato da Konkurrel/Mordam (poi TVOR in Italy), 9 tracce sofferte e dinamiche che hanno segnato la nostra storia di riferimento ma anche trasversalmente Rock, come testimoniato da guide e speciali sui dischi più importanti dello stivale di quel decennio e non solo (al pari di altri patrimoni quali Screams from the Gutter dei citati Raw Power, Se ho vinto se ho Perso dei Kina oppure Osservati dall'Inganno degli Indigesti, per fare qualche esempio), al più introspettivo ed emozionale Little dreamer, passando per la doppietta Behind the door e il coinvolgente singolo Sempre in bilico/La nostra vita (nella mia top ten assoluta singoli), per finire col duro power core de 100%, condito da libretto 8 pagine con foto e testi, poster 30x60 che immortala un fighissimo scatto live al CBGB's del 1990 e la riedizione della red-shirt stampata per il Little dreamer tour dell'88. 30 e lode!
 
Una delle band più famose in ambito HC italiane all'estero, grazie anche alla vagonata di concerti fatti in ogni buco (accogliente e non), ma anche una di quelle più restie a ristampare i propri dischi (al pari dei CCM, anch'essi recentemente omaggiati dalla loro concittadina Area Pirata con il box discografia, concomitante l'uscita del libro del chitarrista Antonio Cecchi), per motivi che ci sfuggono, tranne per Lo Spirito Continua, rieditato nel 2012 in cd con bonus tx dai primi singoli e corposo libretto a carico della Shake edizioni col titolo Il giorno del Sole...bene, il momento è arrivato per cui affrettarsi perchè, com'è facile prevedere, il rischio di rimanere presto a mani vuote incombe. Peccato non ci sia qualche inedito o un live per l'occasione a rendere ancor più appetibile il già succulento piatto (anzi mancherebbe qualcosina, tipo la cover di I Think i see the light di Cat Stevens, pubblicato nell'edizione cd originale di 100%, ad esser pignoli...seghe da completista quale sono), ma va bene, va bene così, come diceva quel tale...anche perchè si bissa a breve con la ristampa dei singoli dischi in cd! Un rigenerante tuffo nel passato, rinvigorente per il piacere -ascolto e ricordi- e dovere -tributo a coloro che mi iniziarono-. La loro vita è anche un po' la nostra.