Il Molise è quella regione schiacciata tra Puglia, Campania, Lazio ed Abruzzo, un piccolo lembo di terra praticamente dimenticato della penisola, checche' se ne dica. Come ben sanno gli attivisti che si trovano ad operare in contesti geograficamente decentrati (svantaggiati se paragonati ad altre zone più proficue, almeno in termini di situazioni e opportunità), quanto viene prodotto nell'underground fatica ancor piu' ad emergere, anche se il mezzo Internet può contribuire a far circolare meglio la proposta presentata. Certo, sempre meglio del passato, dove lo sforzo per far sapere che esistevi era maggiormente dispendioso, gap ovviato in ambito musicale da passionali metodi cheap come le fanzines e le valanghe di flyers che diventavano fondamentali, assieme al tape-trading, concerti e passaparola tra i più informati. Proprio in questo modo venni a sapere degli Excidium, ottima band del panorama thrash/death metal locale della seconda meta' degli '80 (ricercateli!), come ricordo sempre in ambito thrash i Thorax, più recentemente invece ho letto dei Blind Ride...per il resto non mi sovviene altro, anche se sono certo ci saranno state tante altre espressioni. Proprio per questi motivi, una release come questa, perdipiù fatta da parte di un giovane gruppo, mi spinge a parlarne.
La band, già intestataria del cd omonimo, sceglie il vinile per la seconda uscita, grazie allo sforzo congiunto tra TPIC e Dischi Rozzi, due label-distro molte attive del nostro sottobosco (sempre la TPIC ha coprodotto il cd L'alieno in viaggio dei redivivi palermitani Tagliami Dettagli, che vi invito a scoprire se amate il più viscerale punk/HC melodico trattato alla Kina).
Un grezzo carattere caratterizza i 9 compressi brani, HC perlopiù fast -con voce che mi ricorda i Bloody Riot-, tipico di quando la concitazione prende il sopravvento, accentuata da una impastata registrazione, che abbisogna di una maggiore messa a fuoco che naturalmente verrà. Intanto danno un assaggio del loro essere rapidi esecutori, dove risaltano la brutale title track, e le dinamitarde La differenza e Brucia dolore, violente frustate che vanno dritte al punto.
Suoni da un mondo che vacilla sempre più pericolosamente, con testi a fare il paio con quanto espresso (riportati nel foglio allegato), armati di urgenza che si fa comunicazione di un sentire disagiato e fuori posto, dove emergono nervi e ferite lontano dall'essere sanate, che nascono dallo scrutare una squilibrata realtà che non si confà alle aspettative più sensibili... Disillusione che si fa sfogo ma anche forza costruttrice, magari cominciando proprio concretamente da un disco. Aldilà del risultato, peraltro incoraggiante, un segno di cosa significa sentirsi vivi e parte di una comunità ricettiva, battitori liberi in barba a qualsiasi difficoltà, qual è il DIY. CBHC presente!
DEFEZIONE / TPIC: MARKOSKAPUNK@HOTMAIL.IT
DISCHI ROZZI: dischirozzi@libero.it
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