La
tendenza comune vuole che ciclicamente si tenda a riscoprire il
proprio passato, per i più disparati motivi: per tracciarne un
bilancio, solitamente per rivalutarlo, perché a distanza di anni si
riesce ad analizzare nitidamente il periodo preso in esame; per
ritorni di fiamma dettati dalla nostalgia, che cancella o lenisce i
brutti ricordi, facendo rivivere solo quelli più graditi alla nostra
memoria (che spinge talvolta a ritenere il presente meno
interessante); o ancora, grazie ai più giovani che mitizzano un
preciso istante, esaltati da racconti letti qua e là… In
campo musicale ciò accade spesso, facendo scattare il cosiddetto
fenomeno dei revival, sinceri o meno che siano. Anche l’Italia non
sfugge a questa voglia di riscoperta, in questo caso riguardante il
più profondo underground, indirizzata verso quanto offerto dal
nostro HC/punk negli ’80. Una attenzione per me comunque positiva
per diversi fattori: ristampe di materiale introvabile; nuove
riflessioni sull’influenza avuta da alcuni nomi sulle attuali
generazioni; rivalutazione di alcuni dischi ignorati all’epoca...
La cosa che però mi stupisce in questa “operazione ripescaggio”
è il fatto che gli Infezione continuino a rappresentare il
classico caso di band snobbata nella storia del nostro HC, un gruppo
che meriterebbe invece la dovuta attenzione per l’esemplare impegno
profuso, a piene mani e senza risparmio. Nella latitanza generale,
ricordo solo i romagnoli Contrasto ad omaggiarli sul loro primo lp
“Statico senso” rifacendo "Terrorismo legalizzato"...
La song in questione faceva parte dell'esordio lungo dei modenesi,
Chiediti il Perché, una delle più alte espressioni italo-HC
d’ogni tempo, del quale vi snocciolo l'illuminante contenuto. A dir
la verità tutto era cominciato qualche anno prima, con il nastro
Oppressione Quotidiana (anche se mi parlano di un demo
antecedente, tale "Comunicato Stampa”, di cui non so nulla…),
particolarmente apprezzato negli ambienti del tape-trading, ove
circolò tanto (da farne fuori oltre 400 copie), grazie al sanguigno
sound spaccatutto delle sue 17 caotiche tx registrate in presa
diretta (il 22/11/1986), corredato da un allegato
con testi, articoli e citazioni varie, accompagnamento fisso
di ogni loro uscita. La tape già faceva presagire il modo di
procedere futuro dei tre (che si definivano straight-edge, però
nella sua accezione più politica, vicina, seppur diversa nei
contenuti, agli olandesi Larm), che proseguì con la presenza sulla
storica comp. doppio lp Attitudine Mentale Positiva vol.1, su
Goddam Church (di Carlo Cannella, ex voce di Stige e Affluente,
questi, per chi scrive, gli eredi più accreditati) con "Questa
non è vita".
L’ellepì,
molto curato nella confezione -fanzine + poster di denuncia e adesivo
al seguito- dalla affiatata band (Enrico Manicardi chit.+voce, suo
fratello Lory batt e Barbara al basso), di stanza alla Scintilla Occ.
esce nell’estate 1989 in collaborazione con la torinese Mr.X,
che inaugura così la sua missione (fatta di altre uscite
viniliche, come le ristampe dei due “lunghi” Wretched, i Biafra,
Waka Waka, Panico, i liguri Contrasto, la tape benefit per l’Animal
Liberation Front "Inni della rivolta", ed editoriali come
il fumetto "Vietato"), e si presenta in maniera
inequivocabile, specchio del loro sentire già dalla copertina
a colori: una mano che squarcia il superficiale velo che copre il
vero volto aberrante del potere in ogni sua forma, enfatizzato da
brani-manifesto del loro pensiero all'insegna dell'HC più feroce e
basico, ferito ma sempre vivo nel suo piano di demolizione dei
tentacolari cardini con cui si sostiene l’infame sistema. Un disco
a rotta di collo con la sua furia lunga 18 brani davvero trattenuta a
stento, che realmente riprende i fasti e l’autentico spirito HC
italico, tanto da paragonarli senza nessun timore reverenziale ai
Wretched (l’incarnazione del non compromesso trasformato in
suoni e parole, certamente una loro influenza, magari assieme ai
primi MDC), cioè ai capisaldi del nostro panorama d.i.y, con testi tra
i più criticamente acuti mai sentiti, che martellano incessantemente
la coscienza del fruitore più sensibile, tanto da sembrare dei brevi
saggi di analisi sociologica. Esempi siano “Per l’anarchia”,
“Morte umana, morte animale”, “Mai più un dio”, o ancora
“Invasione bianca” (poi recuperata nel doppiolp raccolta
Hate/Love, sorta di best of del nostro HC, pubblicato
nel 2006 dalla triplice alleanza SOA-Agipunk-LoveHate 80), “Media
show” e “Grandi corporazioni”... Qui l'anarchia acquista tutta
l'importanza e la profondità d'intelletto che sta alle sua
fondamenta (al di là della dedica a Sacco e Vanzetti), per un disco
che ben rappresenta ciò che si intende con il cosiddetto
“suono-verità”.
Seguiranno
poi nel 1992 l’inclusione nella doppia comp.7" di Profane
Existence Think globally Act locally col brano “Contro lo
Stato”, e nel terzo volume della comp.lp Screaming for a
better future, con “No enphasis”, nonchè giri su e giù nei
posti occupati della penisola (tipo a Bari, per un concerto a sfondo
antimilitarista riversato su tape dalla “Mela Marcia” Senesi col
titolo Concert/Azione, con Stige e Senza Tregua). Dopo la
presenza sul lp benefit Senza Riserva col vigoroso inedito "12
Ottobre", arriverà nel ’93 il secondo passo, pubblicato dal
negozio-label concittadino Aarghh!, quel Religione: Oppio dei
Popoli che introduce alcuni cambiamenti: nella formazione,
diventata a 4 (con l'ingresso di Claudio alla voce), e nella
struttura dei 12 pezzi, più articolati e “musicali”, ma con meno
aggressione frontale, novità per un gruppo che aveva fatto
dell'impatto una delle sue armi, anche se i testi, sempre attenti,
testimoniano una inappetenza di fondo nell'accettare di sedersi al
banchetto dei propri carnefici. Questo tosto album a tema (con
dettagliato libro fotocopiato accluso) non avrà mai un seguito
perchè sancirà la fine del gruppo. E’ uno scandalo che
questi vinili siano introvabili, non essendo mai stati ristampati:
l’unica è stata AgiPunk, che nel 2003 ha rimasterizzato e
trasposto su lp “Oppressione Quotidiana”, come benefit per le
spese legali dei processati politici del G8. L’estemporaneo
concerto tenuto a Bologna il 29/5/2006 in occasione del TVOR tour
pensavo destasse qualche interesse, invece nulla… Cercateli nella
rete, potreste scoprire una realtà nostrana semi-sommersa, cosa
purtroppo comune a molti ensemble definiti minori degli ’80 (quelli
della seconda metà per capirci), interpreti meno celebrati ma di
eguale primissimo piano nel tramandare ai posteri quel particolare
suono/attitudine che osanniamo ancora oggi. Con ogni mezzo
necessario, oggi come venticinque anni fà: reale esigenza-urgenza
sonoro-comunicativa…In una sola parola: Hardcore. Lunga vita
all’Infezione!
P.S:
Esiste anche uno split lp “Wretched/Infezione”,
contenente nel lato W il mini La tua morte non aspetta
+ 7” In Controluce, e nel lato I il demo Oppressione…
+ live songs da un concerto del 1989. Questo bootleg, tirato in 200
copie, è uscito nel 2003 per La Patria non è un ideale. Enrico
lo troviamo ancora attivo, armato di penna più che di
plettro: ricercate i due libri finora editati per la Mimesis
edizioni, Liberi dalla civilta' e L'ultima era...,
pagine che racchiudono percorsi di critica radicale e
decivilizzazione...Buona e sana lettura!
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