venerdì 7 agosto 2015

INFEZIONE Progetto di comunicazione antiautoritaria



La tendenza comune vuole che ciclicamente si tenda a riscoprire il proprio passato, per i più disparati motivi: per tracciarne un bilancio, solitamente per rivalutarlo, perché a distanza di anni si riesce ad analizzare nitidamente il periodo preso in esame; per ritorni di fiamma dettati dalla nostalgia, che cancella o lenisce i brutti ricordi, facendo rivivere solo quelli più graditi alla nostra memoria (che spinge talvolta a ritenere il presente meno interessante); o ancora, grazie ai più giovani che mitizzano un preciso istante, esaltati da racconti letti qua e là… In campo musicale ciò accade spesso, facendo scattare il cosiddetto fenomeno dei revival, sinceri o meno che siano. Anche l’Italia non sfugge a questa voglia di riscoperta, in questo caso riguardante il più profondo underground, indirizzata verso quanto offerto dal nostro HC/punk negli ’80. Una attenzione per me comunque positiva per diversi fattori: ristampe di materiale introvabile; nuove riflessioni sull’influenza avuta da alcuni nomi sulle attuali generazioni; rivalutazione di alcuni dischi ignorati all’epoca... La cosa che però mi stupisce in questa “operazione ripescaggio” è il fatto che gli Infezione continuino a rappresentare il classico caso di band snobbata nella storia del nostro HC, un gruppo che meriterebbe invece la dovuta attenzione per l’esemplare impegno profuso, a piene mani e senza risparmio. Nella latitanza generale, ricordo solo i romagnoli Contrasto ad omaggiarli sul loro primo lp “Statico senso” rifacendo "Terrorismo legalizzato"... La song in questione faceva parte dell'esordio lungo dei modenesi, Chiediti il Perché, una delle più alte espressioni italo-HC d’ogni tempo, del quale vi snocciolo l'illuminante contenuto. A dir la verità tutto era cominciato qualche anno prima, con il nastro Oppressione Quotidiana (anche se mi parlano di un demo antecedente, tale "Comunicato Stampa”, di cui non so nulla…), particolarmente apprezzato negli ambienti del tape-trading, ove circolò tanto (da farne fuori oltre 400 copie), grazie al sanguigno sound spaccatutto delle sue 17 caotiche tx registrate in presa diretta (il 22/11/1986), corredato da un allegato con testi, articoli e citazioni varie, accompagnamento fisso di ogni loro uscita. La tape già faceva presagire il modo di procedere futuro dei tre (che si definivano straight-edge, però nella sua accezione più politica, vicina, seppur diversa nei contenuti, agli olandesi Larm), che proseguì con la presenza sulla storica comp. doppio lp Attitudine Mentale Positiva vol.1, su Goddam Church (di Carlo Cannella, ex voce di Stige e Affluente, questi, per chi scrive, gli eredi più accreditati) con "Questa non è vita".

L’ellepì, molto curato nella confezione -fanzine + poster di denuncia e adesivo al seguito- dalla affiatata band (Enrico Manicardi chit.+voce, suo fratello Lory batt e Barbara al basso), di stanza alla Scintilla Occ. esce nell’estate 1989 in collaborazione con la torinese Mr.X, che inaugura così la sua missione (fatta di altre uscite viniliche, come le ristampe dei due “lunghi” Wretched, i Biafra, Waka Waka, Panico, i liguri Contrasto, la tape benefit per l’Animal Liberation Front "Inni della rivolta", ed editoriali come il fumetto "Vietato"), e si presenta in maniera inequivocabile, specchio del loro sentire già dalla copertina a colori: una mano che squarcia il superficiale velo che copre il vero volto aberrante del potere in ogni sua forma, enfatizzato da brani-manifesto del loro pensiero all'insegna dell'HC più feroce e basico, ferito ma sempre vivo nel suo piano di demolizione dei tentacolari cardini con cui si sostiene l’infame sistema. Un disco a rotta di collo con la sua furia lunga 18 brani davvero trattenuta a stento, che realmente riprende i fasti e l’autentico spirito HC italico, tanto da paragonarli senza nessun timore reverenziale ai Wretched (l’incarnazione del non compromesso trasformato in suoni e parole, certamente una loro influenza, magari assieme ai primi MDC), cioè ai capisaldi del nostro panorama d.i.y, con testi tra i più criticamente acuti mai sentiti, che martellano incessantemente la coscienza del fruitore più sensibile, tanto da sembrare dei brevi saggi di analisi sociologica. Esempi siano “Per l’anarchia”, “Morte umana, morte animale”, “Mai più un dio”, o ancora “Invasione bianca” (poi recuperata nel doppiolp raccolta Hate/Love, sorta di best of del nostro HC, pubblicato nel 2006 dalla triplice alleanza SOA-Agipunk-LoveHate 80), “Media show” e “Grandi corporazioni”... Qui l'anarchia acquista tutta l'importanza e la profondità d'intelletto che sta alle sua fondamenta (al di là della dedica a Sacco e Vanzetti), per un disco che ben rappresenta ciò che si intende con il cosiddetto “suono-verità”.

Seguiranno poi nel 1992 l’inclusione nella doppia comp.7" di Profane Existence Think globally Act locally col brano “Contro lo Stato”, e nel terzo volume della comp.lp Screaming for a better future, con “No enphasis”, nonchè giri su e giù nei posti occupati della penisola (tipo a Bari, per un concerto a sfondo antimilitarista riversato su tape dalla “Mela Marcia” Senesi col titolo Concert/Azione, con Stige e Senza Tregua). Dopo la presenza sul lp benefit Senza Riserva col vigoroso inedito "12 Ottobre", arriverà nel ’93 il secondo passo, pubblicato dal negozio-label concittadino Aarghh!, quel Religione: Oppio dei Popoli che introduce alcuni cambiamenti: nella formazione, diventata a 4 (con l'ingresso di Claudio alla voce), e nella struttura dei 12 pezzi, più articolati e “musicali”, ma con meno aggressione frontale, novità per un gruppo che aveva fatto dell'impatto una delle sue armi, anche se i testi, sempre attenti, testimoniano una inappetenza di fondo nell'accettare di sedersi al banchetto dei propri carnefici. Questo tosto album a tema (con dettagliato libro fotocopiato accluso) non avrà mai un seguito perchè sancirà la fine del gruppo. E’ uno scandalo che questi vinili siano introvabili, non essendo mai stati ristampati: l’unica è stata AgiPunk, che nel 2003 ha rimasterizzato e trasposto su lp “Oppressione Quotidiana”, come benefit per le spese legali dei processati politici del G8. L’estemporaneo concerto tenuto a Bologna il 29/5/2006 in occasione del TVOR tour pensavo destasse qualche interesse, invece nulla… Cercateli nella rete, potreste scoprire una realtà nostrana semi-sommersa, cosa purtroppo comune a molti ensemble definiti minori degli ’80 (quelli della seconda metà per capirci), interpreti meno celebrati ma di eguale primissimo piano nel tramandare ai posteri quel particolare suono/attitudine che osanniamo ancora oggi. Con ogni mezzo necessario, oggi come venticinque anni fà: reale esigenza-urgenza sonoro-comunicativa…In una sola parola: Hardcore. Lunga vita all’Infezione!

P.S: Esiste anche uno split lp “Wretched/Infezione”, contenente nel lato W il mini La tua morte non aspetta + 7” In Controluce, e nel lato I il demo Oppressione… + live songs da un concerto del 1989. Questo bootleg, tirato in 200 copie, è uscito nel 2003 per La Patria non è un ideale. Enrico lo troviamo ancora attivo, armato di penna più che di plettro: ricercate i due libri finora editati per la Mimesis edizioni, Liberi dalla civilta' e L'ultima era..., pagine che racchiudono percorsi di critica radicale e decivilizzazione...Buona e sana lettura!

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