DALLA
DISUMANIZZAZIONE
ALLA
FABBRICA DELLE ARMI
PER
IL PROFITTO DELLA NAZIONE
O
PER LA SUA DISTRUZIONE.
IL
POTERE E’ POTERE, E' LA LEGGE DEL MONDO
COLORO
CHE VIVONO PER MORIRE
FINIRANNO
COL MORIRE DA SOLI
CON
LE LORO MANI.
LA
VITA NON E' PREORDINATA
SE
RIUSCITE A FARE I CONTI CON ESSA.
RIFIUTATE
IL SISTEMA CHE ORDINA
I
COMPORTAMENTI PRESTABILITI.
A
VOI LA SCELTA...
PACE
O ANNIENTAMENTO
(“Annihilation”)
Un
irremovibile monito, significative parole che esprimono bene
l‘essenza protest
del punk... Tante, sin dagli albori, sono state le bands succedutesi
in questo panorama, che hanno fatto della materia anti
la propria ragione di esistenza. La mia attenzione verterà qui su
una tra le più radicali apparse nel firmamento Usa HC/punk della
prima metà degli '80, al secolo musicale CRUCIFIX.
Occorre però fare un doveroso salto temporale nel passato, per avere
maggiormente chiaro qual era lo scenario di quei tempi, poiché
questo risulterà fondamentale nel far capire meglio il “sentimento”
in questione.
“The
act becomes real” (The Bollock Brothers)
Gli
USA erano dominati dalla figura del conservatore Reagan, che appena
subentrato a Carter, pensando di essere l’attore principale di un
patetico film d’azione, iniziava a far danni nella vita reale nel
suo doppio mandato, durato dal 1981 al 1989. La sua ricetta? L’opera
di demolizione programmata dell'apparato sociale nazionale con la
famigerata “Reaganomics” (liberismo sfrenato a tutto vantaggio
del sistema privato) e la cultura guerrafondaia (tipica di chi si
considera, avendone creato sistematicamente i presupposti con truffe
e colpi bassi, la potenza del globo), con drastico taglio delle spese
per l’assistenza socio-sanitaria in virtù dello spropositato
aumento di quelle destinate a scopi militari, utile anche per
minacciare a destra e manca l’uso del nucleare su scala mondiale
per i traditori
della causa capitalista. In Inghilterra montava l'incubo –assolto
poi dai vari revisionisti storici- della Thatcher, l'oppressiva “iron
lady” amica personale
di molti dittatori (Pinochet, Somoza), colei che doveva salvare la
nazione ma che, al pari del suo collega d’oltreoceano, incarognì
tra il 1979 ed il 1990 con il suo devastante programma le classi meno
abbienti ed il mondo proletario a colpi di forte repressione (tipo la
sfida, vinta, della vertenza sindacale dei minatori, qualcosa come un
anno di scioperi), distruggendo molte prospettive e sogni di giovani
e meno giovani di costruire una società più egualitaria.
Sopravvivono i più forti -che si arricchiscono ulteriormente-,
mentre le fasce più deboli vengono affossate: peccato che ai nastri
di partenza già non si era tutti uguali e con le stesse opportunità
di crescita. Non ultima, l’onta della guerra per le Isole Falklands
nel 1982 contro l’Argentina dei militari golpisti (quelli dei
famosi 30.000 desaparecidos), utile solo per mostrare di essere
sempre uno degli stati più importanti e centrale nelle vicende
planetarie, posizione questa in netto declino. Il triste quadro era
completato dalla guerra fredda in pieno atto, con l’esasperato
clima tra la cortina di ferro del blocco orientale sovieti-comunista
e l'occidente “democratico” liberista filo-USA. Questa
“statalizzazione
dell’odio” si
riversa sulla società globale condizionandone i comportamenti,
incidendo anche nel modo di esprimersi di una parte della nuova
ondata punk, che muta il suo stesso atteggiamento. Percependo
l'immane affronto che si stava compiendo sulla pelle di tutti, scatta
quella scintilla che cerca di andare oltre una certa superficialità,
maturando una coscienza analitica che approfondisce i contenuti e li
proietta in un orbita di pensiero anarchico dall’esecuzione
istantanea, radicalizzando la propria azione applicandola
concretamente nella vita quotidiana, per creare una rottura con
l'establishment… Il punk motivato dall’amore per la vita e l’odio
verso chi la infanga: affiorano così temi animalisti,
antimilitaristi, ecologisti, contro il nucleare e le discriminazioni
sessuali, riconsiderazione degli spazi sociali e vita comunitaria
-che alcuni (faciloni?) denomineranno di natura neo-hippie- su tutti
i Crass e gruppi correlati alla Crass rec./Mortarhate (Flux of Pink
Indians, Conflict, Zounds...). C'è poca aria di divertimento
spensierato (nonostante tanta disco-muzak…), molta invece la voglia
di dare scossoni e lanciare input che seminino rivolta allo stato
delle cose. Dal “No future!” nichilista ’77 quindi si passa ad
un “No future?” in cui la vita, anche se con una visione
disperata, trionfa, rimarcando il Punk come forza propositiva di
cambiamento, una terapia d’urto con lo specifico obiettivo di
insinuare dubbi sulla sostanza degli aspetti e coinvolgere l’animo
umano per creare le condizioni di un suo risveglio attivo. Dalla
provocazione sottoculturale alla rivendicazione politica
controculturale; come dissero i Crass “La Germania ha avuto la
Baader-Meinhof, l’Inghilterra il punk”. L'inquietante profezia
espressa da G. Orwell nel suo romanzo 1984
viene adottato come manifesto-decodificatore letterario del
contemporaneo dalla originaria scena anarco-punk inglese, col clima
di tensione palpabile sì da ultima spiaggia, ma mai disposti ad
arrendersi, tutt'altro, lottando fino alla fine. Basta con i prima o
poi, il futuro è adesso!
1979:
il quindicenne profugo cambogiano Sothira
Pheng
ed il tredicenne Matt
Borruso
s'incontrano nella loro San Francisco e, dopo aver assistito ad una
gig dei Damned, decidono di metter su una band ispirata da Motorhead,
Discharge, Crass e Joy Division, ossia le loro passioni primarie.
Quando si unì al progetto Chris
Douglas nacque l'embrione
Subsidized Mess,
con Sothira al basso, Matt alla chitarra e Chris alla voce che, da
buoni autodidatti, cominciano a provare con l'aiuto di una
drum-machine (utilizzando anche un sintetizzatore), passando lunghe
ore in cantina a trovare l'affiatamento e la direzione giusta dei
loro pensieri trasformabili in suoni, fino ad arrivare alla line-up
stabilizzata nei ruoli S-voce, M-chit., C-batt, presenze immutabili
dell'intera avventura. Completata la formazione con l'entrata di
Bryce
al basso, faranno solo 6 concerti con questa denominazione, adottando
nel sett. '80 il nome con cui verranno ricordati dai più, che
esordiranno live nel genn. '81 aprendo per i (grandiosi) Flipper.
Nello stesso anno giunge il momento di pubblicare il primo vagito:
omonimo, anche se è conosciuto meglio come CAPITULATION,
il minilp che vede i pezzi più sofferti e punk mai composti dal
quartetto, non cosi veloci come i seguenti che sforneranno (anche se
c'è chi li considererà sempre punk, qui da noi Marco Pandin), ma
che già fanno intravedere il filo rosso che legherà tutta la loro
opera, ovvero l'accesa denuncia testuale e l'intensità che fuoriesce
nell'interpretazione sonora. 5 pezzi (su tutti The
Capitulation, che innesca
la miccia pronta a esplodere con la folgorante Permanently
damaged) prodotti da Tom
Mallon, per un debutto che passa quasi inosservato (ristampato in
vinile colorato anni dopo, poi anche bootlegato compresso in formato
7”)... comunque sia un buon prologo. Prova di riscatto le seguenti
mosse nell'82, che li vedono prima assieme a ben 46 gruppi
presenziare su una delle più importanti comp. HC, lo storico doppio
lp Not So Quiet on the
Western Front realizzata
dalla Alternative Tentacles assieme alla Faulty, con allegato esordio
di Maximum R'n'R 'zine (fondata dal compianto Tim Yohannah e Jello
Biafra), con la quiet version -senza intro- di Annihilation,
e poi su quella della Go! rec, Rat
music for rat people vol.1
(assemblata da Vale, l'editore della 'zine Search & Destroy,
agitatore della prima scena punk di S.Francisco) con Steel
Case Enclosure, altro
classico a divenire del loro repertorio. Nel frattempo Bryce era
uscito dal gruppo, con Matt che lo rimpiazza al basso lasciando il
posto vacante al nuovo chit. Francis Jimmy
Schmidt. Con rinnovato slancio la creatura di SF suona a più non
posso, supportando tutte le punk bands locali o che si trovano a
passare nei loro dintorni, dai Dead Kennedys ai Black Flag, dai TSOL
ai Circle Jerks fino alle glorie estere Anti Nowhere League, anche se
questo rimane il periodo più distruttivo dei quattro, tra abusi
alcolici ed alterazioni
varie (costato a Sothira la frattura di una gamba in concerto).
Con
il nuovo disco, il 7"ep autoprodotto titolato –guarda un po’-
NINETEENEIGHTYFOUR,
si nota l’inasprimento generale dei 4 squatters (che nel frattempo
vanno a soggiornare in uno stabilimento abbandonato nei pressi della
luccicante Hollywood), sin dalla loro immagine, per arrivare al
suono, dallo scattante sprint HC, e testi, vicinissimi come non mai a
posizioni libertarie, che attaccano le manifestazioni più violente
del sistema: la guerra, ed i vari manipolatori di coscienze,
cominciando dalla religione, insomma le imposizioni ed i ricatti del
capitalismo. Certo qui non si porge l'altra guancia! 3 pezzi live in
studio (Prejudice,
Rise and Fall
e Steel case enclosure),
che cominciano a far parlare della band, che coerentemente si sbatte
nel tentativo di smuovere le acque nella propria area (anche se molti
punx li criticheranno definendoli Limey
clones, per indicare
quelle bands americane che ricalcano nel suono e nell’estetica
-borchie, spikes, creste- i loro colleghi inglesi)...coinvolti
appieno in questo, fedeli al motto SE NON SEI PARTE DELLA SOLUZIONE
SEI PARTE DEL PROBLEMA.
La
svolta decisiva si ha nel 1983: Jake
subentra in vece di Jimmy (che riapparirà poi nei riformati Blue
Cheer!), con la band seriamente motivata a portare in giro le proprie
idee, autorganizzandosi il primo lungo tour americano. Faranno
diversi concerti percorrendo centinaia di miglia fino a quando, fatto
capolino a Boston, riescono a beccare un accordo per un album con la
Corpus Christi,
sussidiaria della label dei Crass (già marchio tra gli altri di
Conflict, Rudimentari Peny, Icons of Filth, Omega Tribe, Uk Decay)
loro massima influenza attitudinale. Tornati in città, senza perder
tempo utile, si chiudono in studio ad agosto con l'ausilio del
produttore Peter Miller (Social Unrest, Septic Death, Breakouts)
e l'amico Maati-lyon ed in
soli cinque giorni definiscono il loro ingresso nella leggenda.
DEHUMANIZATION
vede la luce nell'autunno 1983 (in Europa stampato & distribuito
attraverso Crass/Southern, slegati quindi da ogni condizionamento di
mercato), ed e' una botta secca: un disco che ha cambiato la vita a
molte persone, una assoluta pietra miliare dell'anarco-peacepunk. Già
dall'intro del sopracitato inno Annihilation,
che campeggiava trascritto nell'interno copertina (vinile avvolto in
una ottima poster-cover b/n), si capisce che non vuole essere solo un
duro proclama, ma un deciso principio. Dentro o fuori, senza vie di
mezzo: Peace or Annihilation! Una sfrenata corsa volta alla
distruzione dei soprusi e delle diseguaglianze attuati nei confronti
dell'umanità, un attacco sferrato con l'arma della
sensibilizzazione. All'ugola al vetriolo di Sothira, efferato nel
declamare le sue furibonde invettive, si affianca la viscerale
irruenza della chitarra e l'infuocata sezione ritmica ad arroventare
i 14 pezzi in 23 minuti dall'effetto raffica: Prejudice
e
Rise and Fall (qui
ri-registrate), Indochina,
See through their lies,
Another mouth to feed,
hanno uno scatto che tramortisce e non da tregua, assumendo un tono
tale da farne dei manifesti programmatici, un attentato propositivo
alla coscienza dell'essere umano occidentale. Pura wound
music, se così
vogliamo definirla, che lacera chi la esegue, tra strappi vocali ed
esecuzione spasmodica, ai limiti della fisicità. Testi sicuramente
più articolati rispetto allo standard Discharge (che i nostri
seguiranno in giro negli States nello stesso '83), riconosciuto
modello sonoro che ha portato molti frettolosamente a relegarli ai
margini come loro mera imitazione: palese l'influenza, visto la
condivisione ad oltranza dei temi esposti, crudi e diretti senza
tanti fronzoli, e la struttura dei pezzi fulminea, brevi ed
essenziali con semplici riffs come linee guida, ma da qui a definirli
cloni... Se la mettiamo sul fatto che possano piacere ai Discharge
(ma anche Conflict) fans, vi posso dare ragione, ma nell'ottica che
tenga conto del loro carattere e personalità. Si sa, questo è un
aspetto da sempre ricorrente in qualsiasi ambito musicale, ma è pur
vero che la rabbia non si costruisce a tavolino, quindi... Punto. In
questo periodo vivono nei pressi di Frisco in una sede che ospitava
una vecchia lavanderia industriale, occupata da una dozzina di
punkcrusties
uniti da una inguaribile forma allergica al lavoro (a detta della
band), collettivo che non sopravviverà alla partenza dei Crucifix
per il secondo tour nazionale, che durerà ben 5 mesi. Durante la
prima settimana, Jake abbandonerà la band nella tappa di L.A,
prontamente rimpiazzato da Drew,
chitarrista in forza nei posi-corers America's
Hardcore (demo
+ Mystic Session in curriculum), che debutterà dopo appena due prove
nella successiva data a Las Vegas. Rimessi in moto all'istante,
proseguiranno attraversando gli USA (in Texas con i giovani Butthole
Surfers, poi una lunga parentesi in NY, dove suoneranno pure alla
convention Anarchica ed al CBGB's con gli Agnostic Front, concerto
dal quale verrà tratto anni dopo un live 7”) ed il Canada, con
addirittura puntata europea che toccherà UK (con MDC ed Antisect),
Olanda e Islanda, per buona parte accompagnati dai Zyklome
A, trio belga
anarco-thrash, accoppiata documentata anche in un bootleg-lp (9 live
tx CR, studio per Z.A). Siamo però agli ultimi aliti di vita della
band, stremata nonostante l'adattabilità a qualsiasi situazione
rimanga uno dei loro punti di forza. Difatti poco dopo il ritorno in
patria, il 13 luglio 1984 i Crucifix tengono l'ultima gig. Per
vederli live cercate il video della Target diviso con gli amici MDC,
con i quali avevano partecipato poco prima pure al Rock
against Reagan tour,
assieme ai complici Dicks e D.R.I.
Dopo
lo scioglimento, Chris girerà l'Europa con gli Antisect sul finire
dell'84, mentre Sothira formerà con l'ex socio Jimmy, i Proudflesh,
che debutteranno su vinile nel 1988 sotto Wired Gnome rec. con il
12"ep Powerbroker.
Prodotto da Peter Miller, i 3 pezzi suonano come dei Motorhead più
selvaggi dal tiro HC, accompagnati da una forte quanto immutata
coscienza politica anticonformista, col brano French
Indochina (L'Indochine 1954)
che molti aficionados hanno visto come la continuazione della nota
Indochina.
Ritroveremo poi il cantante ospite alle backing-vocals nel debut lp
dei thrashers Mordred "Fool's Game" nell'89, dopo cala il
sipario su di lui (a quanto pare lo si ritrova pilota moto
professionista!), almeno fino all'aprile 2003, quando riforma sempre
con Jimmy i Proudflesh, autori nel 2006 dell'album Peace
through superior loudness,
con l'ausilio dell'ex Mordred&American Heartbreak Erik Lannon
alle pelli. Matt e Chris invece si trasferiranno a NY dove li
rivedremo, affiancati all'ex Pussy Galore Kurt Wolf, nei Loudspeaker;
vari dischi fuori tra il 1990 ed il 1996, con un suono che conserva
lo spirito inquieto anche se in una direzione a-politica e contesto
noise (definiti un mix tra Swans & Big Black!). Inoltre qualcuno
di loro ha partecipato nel '92 alla registrazione del primo 7” dei
drag-punx White Trash Debutantes su A. Tentacles: chi sarà?
Quanto
ci hanno lasciato è racchiuso in appena 20 brani, quindi per
possedere
la discografia ricercate due importanti ristampe che
provvidenzialmente sono venuti in aiuto degli interessati, anche per
non obbligarci al dissanguamento nel reperire i rari originali:
EXIBIT A,
lp/cd editato nel 1997 dalla newyorkese Kustomized, che incorpora
1984
e Capitulation
più brani live per un totale di 16 tx, e l'ormai non facile
cd/doppio lp THE RISE AND
FALL 1981/82/88,
contenente oltre ai pezzi dai due primi vinili (qui stampati su cd
per la prima volta) e live, il citato Power
Broker dei Proudflesh;
Dehumanization
invece è sempre disponibile senza tanti affanni a prezzo contenuto
su Southern (che prima di essere ristampato su cd/lp nel 1995 aveva
esaurito ben 10.000 copie). Se volete recuperare tapes e cd-r sulla
band, pressochè live e/o con rare interviste annesse, orientatevi
verso i cataloghi distro americani della Havoc e di Profane
Existence, buoni da consultare anche per ampliare la propria
conoscenza dell'anarco-punk. Molti li scopriranno a posteriori per
via di Annihilation
rifatta prima dai Sepultura in "Nation" poi stravolta dai
big A Perfect Circle nel
loro album di cover, più che per le versioni fornite da League of
Struggle (nel 7” ep The nature of the pig is greed) e dagli
Anarcrust (nel cd Smooth as a motherfucker), o ancora dagli
Aus-Rotten (Prejudice
nel cd Not a single fuckin' hit discography): c'è poi chi li ha
campionati come gli Orbital, usando samples dalla stessa
Annihilation,
e chi ha osato maggiormente come la 'zine-label tedesca Plastic Bomb
stampando il tributo lp Protest
means action, contenente
14 pezzi rifatti da altrettanti gruppi, anticipati di un pelo dai
Destroy che rifecero nel '95 See
through their lies,
approntata per la versione cd del loro "Necropolis". Occhio
a non confondervi con i Crucifix texani, poiché in quel caso avrete
davanti una grind-death band dei '90! Per il trentennale di
Dehumanization nel 2013, membri fondatori, passati componenti e
alcuni fan della band hanno deciso di avviare il progetto 1984,
nato per festeggiare live l'evento. Per saperne di più visitate il
sito ufficiale (curato dal solito Jimmy!) www.crucifixonline.com
e vi troverete davanti ad una sorta
di memorabilia sulla band.
Crucifix:
uno dei tanti preziosi esempi di chi, oltre 30 anni fa, ha avviato
discorsi e pratiche sulla propria pelle che hanno portato il punk e
l'anarchia a legarsi saldamente, spirito che vive più forte che mai
grazie proprio a chi ne ha costruito e sviluppato le solidissime
fondamenta. Un possibile punto di partenza, propedeutico a stimolare
la riflessione, per una vita gioiosamente CONTRO!
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