martedì 21 giugno 2022

ARTURO Giorni lontani 1992-1998 (lp+cd FOAD rec. 2020)

 


La FOAD records/Scarey Store, è una etichetta e distro piemontese focalizzata sul recupero del sottobosco più nascosto dell'underground estremo internazionale, votata alla ricerca e valorizzazione di pepite sonore poco note (principalmente dal passato), passate in sordina nel marasma ultra sotterraneo e comunque di non facile reperibilità, se non addirittura mai approdate su supporto diverso dalla cassetta. Nata come extreme fanzine nel 1986 per opera dell'amico Marco Garripoli con 7 uscite fino al 1990, la sigla, dopo un accantonamento di diversi anni, rinasce propriamente come etichetta nel 2006, raggiungendo ad oggi circa 300 produzioni (mediamente tirate in 400/500 copie), che si pongono come proposte degne del miglior archeologo musicale (a fare il pari, in ambito punk/power pop, con la romana Rave Up rec).

Si va da gruppi le cui imprese si leggevano principalmente su fanzines periodo '80/'90, in quel territorio per cultori poco aggrazziato, spaziante dall'HC-punk al grind-noise core passando per il primigenio thrash/death metal, che vede protagonisti perlopiù unsung heroes, con un'ottica di movimento e collegamenti che richiamano anni e anni di eccitante immersione nell'universo tape trading, tanto riporta alla memoria quell'esperienza a chi, come il sottoscritto, l'ha praticata. Da fans per fans!

Da nomi blasonati quali Terrorizer, Crumbsuckers, S.O.D, Malevolent Creation, Ludichrist, spesso colti all'epoca dei primi passi della propria attività, ai misconosciuti Concrete Block (con l'ex vocione dei Woptime Saverio), gli esordienti Ed e Minkions, genuinamente ri/proposti con un occhio di riguardo sul versante sonoro, attraverso remasters da fonti originarie, con altrettanta attenzione alla grafiche, davvero curate come nel sogno del miglior fan delle band trattate, in alcuni casi superlativi (uno su tutti: il bellissimo box vinile Nerorgasmo). Aggiungiamo il preciso lavoro di riproposizione ufficiale della discografia dei Cripple Bastards (padroni di casa, visto il coinvolgimento diretto dello screamer Giulio nella faccenda), Raw Power, Bulldozer, Wehrmacht, Siege, Gammacide, Fear of God, ma anche diversi episodi a firma Ratos de Porao, Cryptic Slaughter, ancora Insect Warfare, Sigh, Attitude Adjustment, Discharge, Sore Throat, Lethal Aggression, Spazztic Blurr, a cui seguono, non meno importanti, gruppi italiani dell'epoca d'oro (accanto ad un certa predilizione per quelli giapponesi), che mettono ordine nel frastagliato mondo delle stampe/ristampe autoctone, diventando spesso e volentieri versioni definitive delle band prese in esame: citerei Peggio Punx, Crash Box, Declino, Upset Noise, Nerorgasmo, Underage, Stinky Rats, Blaxfema, primi Schizo, Jester Beast, Necrodeath, prevalentemente in vinile, infarciti di chicche inedite e live per golosastri dei gruppi menzionati. Già per questi titoli meritano l'endorsement eterno: imbattibili.

Tra queste, intravedo il lp riepilogativo degli ARTURO, occasione per parlarvi di questa grande band dalla Mole in tempesta, tra le mie preferite, con C.O.V. e Crunch, emerse dalla temibile nidiata HC-punk dei '90 cittadini (e non), che, ricordiamolo per i più piccini, strabordava di gruppi interessanti (oltre ai citati, Frammenti, Panico, Rotten Brains, Belli Cosi, Arsenico, Up to date, con El Paso ne centro nè sociale come punto d'incontro e base condivisa). Gruppi intenti a aggiornare la lezione della Motor city più selvaggia, tutti con dischi all'attivo e con la propria cifra stilistica, e tutti regolarmente consumati dai miei ascolti -specifici o random- che si susseguivano freneticamente all'epoca dei fattacci in questione.

Giorni lontani ripropone tutto il pubblicato sino al 1998: le due acrobatiche uscite in 7" Isterico e Topo volante e l'introvabile cd Ar-Core del 1995 per la francese Panx rec.(comprensivo del secondo demo Evi Metal sdregs), col piacevole bonus cd che incorpora l'ancor più datato primo demo 1993 e uno stringato live a marzo 1996 di spalla ai Cripple Bastards -la band estrema per eccellenza partorita in Italia-, band in cui allora prestava opera proprio la micidiale sezione ritmica di Stefano & Paolo (e Giulio ricambiava fornendo supporto in vari modi: growls e urla in alcuni pezzi dei 7" e coproduzione del secondo, vedi EU'91 prod.). Anche due covers presenti: 1974 dei Cripple's -dal tributo Falaffel grind-, e quella degli Smiths London, la vera intrusa, che sembra preannunciare la seconda fase Arturo (qui non trattata), con l'avvicendamento dello spiritato Alfo in favore di Gigio (ex C.O.V.), al microfono nel cd Conversazioni del 2001, un disco dove il loro HC si fa più ragionato e contaminato, meno veloce e più diversificato, con inaspettati inserimenti electro che ben si integrano nell'impianto, senza smarrire la consistenza che li ha sempre contraddistinti. 

Riassaporiamo così in un'unica mandata schegge di frantic hardcore (con in sottofondo uno humour che tende a sbracarsi), che fanno letteralmente i botti; furia compulsiva e liriche avverse al conformismo anestetizzante ("Cerca di capire invece di marcire", espresso nella terremotante Spazi Vuoti, per darne un'idea più centrata), davvero incontenibili in Pimpirepettenusa, Topo volante, Cervelli di Pongo, Isterico, Via da qui (chitarra Dead Kennedys con velocità DRI), più hardcore in senso classico come in Ancora e nel gran pezzo che da il titolo a questa raccolta, tra un'ode alla locomozione vissuta come esperienza totale (La Vespa) e due paroline dirette senza nascondere il destinatario quando decidono di comunicare il proprio punto di vista (Castellani, ACR), le sbandate all'ultimo sangue Vivere o morire, Attitudine punk, Dimmi cosa vuoi, Ics, 17 incubi... Insomma si spazza a dovere, con una certa competenza di strumenti e materia, ed un affiatamento al top.

Indicazioni sonore di massima? Prendete gli Impact di Attraverso l'Involucro (per me uno dei simboli dell'Italian HC style, dal quale riprendono l'immortale Non c'è pace per noi, come in un ideale passaggio di testimone), taroccate il loro contachilometri aumentandone la velocità, schizzate l'estro nell'esecuzione ed aggiungete l'immediatezza dei DRI di Dealing with It! Stop & go brucianti, scampoli di melodie spezzettate e assoggettate ai precisi, imprevedibili ritmi adottati, definiscono questo succulento impasto imbizzarrito, che renderanno super grazie alla prorompente modalità di proporlo, con l'onnipresente sentimento tutto TOHC a svettare.

E nonostante siano passati 25 anni, non hanno perso nulla di quella indiavolata carica che ce li ha fatti amare: 63 brani nati per essere veloci(ssimi) e ricostituenti, tanto fanno spurgare tossine accumulate... Semplicemente unici: bravissimo Arturo!

A corredo del vinile+cd, due allegati a colori con foto, artworks dei dischi e testi... 400 copie stampate; 100 in vinile celeste sold-out, altre 300 in vinile nero... sbrigatevi, per non piangere dopo!

www.foadrecords.com

www.scareystore.com


Ebbi anche la fortuna di vederli dal vivo proprio nella mia Puglia a fine 2001, e preparai un breve report delle serate per il mio bollettone Contro! Antagonismo Musikulturale, che doveva fare parte dell'annunciato n.20 in formato fanzine, uscita speciale per celebrare nel 2002 i dieci anni della creatura, mai andato in porto. Recupero per recupero, riportato di seguito come bonus, spero gradito.



ARTURO - 11+12 novembre 2001 Maizza (Fasano) + Go-kart occupato (TA):

E venne la prima anche degli Arturo in Puglia! Arrivati cotti in quel di Maizza dopo un estenuante volata TO-Fasano in 8 nel furgone, col pilota ufficiale della sconvolta truppa nonché factotum Sdrò. Finalmente conosco di persona l'amico corrispondente Marco "Scazzo" e gli altri della indomita torinanza. I convenuti -specie quelli più agitati, Grottaglie in buon numero-, cominciano a fantasticare come sarà il concerto: pronostici, un concerto pessimo è dato 1 a 400. Dopo una pasta gentilmente offerta dalla casa (e da urlo per la sua bontà) i nostri danno inizio alle danze. Beh, già su disco spaccano alla grande, ma dal vivo vi assicuro diventano letteralmente mostruosi, trascinati da quell'istrione che è Gigio, da molti già conosciuto per i suoi exploit come cantante dei miei amati COV, con salti e doti di indubbio catalizzatore di attenzioni (sul cazzeggio andante poi, realmente imbattibile). Grande atmosfera nella accogliente Maizza nonostante la poca gente intervenuta considerando che era domenica, ma quei fortunati sono stati colpiti e affondati dalla scaletta adoperata per non fare prigionieri dagli Arturi, con gli Hobophobic di spalla a scaldare ottimamente gli animi, col loro repertorio esiguo ma perfetto per mettere a proprio agio gli incalliti pogatori d'ordinanza.

La sera dopo invece, tanta gente, atmosfera diversa ma ugualmente strepitosa; insomma da un concerto quasi in famiglia -allargata- ad uno per tutti. Aprono i vicini Disagio, che volontà ne hanno a iosa ma necessitano ancora di un certo rodaggio per farsi apprezzare... scopro l’acqua calda dicendo che insistendo farà loro solo bene! Arturo da' l'ennesima prova di suonare con una facilità impressionante: il chitarrista a schizzare con i suoi giri, la sezione ritmica con non-chalance fa numeri da precisi funamboli che disarmano i presenti, al punto da indurre carovane di aspiranti musicisti locali ad abbandonare il proprio strumento perchè divenuto ingestibile dopo l'affronto appena subito...e Gigio è sempre lui, in forma e preso bene più che mai. Se c'è ancora qualcuno rimasto spiazzato o nutre qualche dubbio sul loro ultimo cd Conversazioni, dal vivo si ricrederà di brutto, tanto fanno alzare la polvere...Due concerti che valgono doppio: tra i migliori visti nel 2001!



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